Durante la nostra vacanza estiva a Cesenatico, tra Rimini e Ravenna, una perturbazione ci ha spinti a passare dalla spiaggia ai musei. Il terzo giorno abbiamo visitato Cesena. A così poco da Cesenatico splendeva il sole e siamo riusciti a visitare il centro storico senza ombrelli e k-way. Abbiamo saputo inoltre che c’era una biblioteca inserita dall’Unesco nel Registro della Memoria del Mondo. Una biblioteca con una storia così importante da diventare patrimonio Unesco meritava assolutamente una visita. 

La Biblioteca Malatestiana è stata la prima biblioteca civica di tutto il continente. Al suo interno sono conservati oltre 250000 volumi, che insieme agli arredi originali, sono arrivati ai giorni nostri perfettamente conservati.

Le architetture che ospitano la Malatestiana non sono assolutamente da meno! Un edificio splendido, adiacente alle strutture ottocentesche del centro storico e al Chiostro di San Francesco, diviso tra antica biblioteca e sezione moderna. Una volta entrati, si sale al primo piano dove si oltrepassa un corridoio che racconta la storia della biblioteca. Fu voluta da Malatesta Novello, per dare una sistemazione ai codici conservati dai frati. Progettata dall’architetto Matteo Nuti, fu per la prima volta affidata al comune.

Oggi la cosiddetta sala del Nuti è visitabile e farebbe restare a bocca aperta chiunque. L’architettura della porta d’ingresso ricorda un edificio romano e sopra di essa si trova il simbolo dei Malatesta, l’elefante. É divisa in tre navate illuminate dal frontone centrale e dalle finestre laterali e possiede gli arredi originali con i libri ancora legati agli scranni con delle catene. Credevo che questo fosse un sistema per impedire il furto dei preziosi manoscritti, ma prima ancora di questa funzione, la catenella doveva mantenere l’ordine dei volumi.

Arte e cultura alla Biblioteca Malatestiana di Cesena

Inoltre è visitabile la biblioteca privata di Papa Pio VII. Un vero gioiello nel centro di Cesena. Non a caso tutte le altre biblioteche italiane fino alla fine del 1400 si sono ispirate alla Malatestiana.

La sua storia mi ha molto affascinato, pensate che per renderla ancora più ricca di volumi, Novello Malatesta creò anche uno scriptorium nel quale vennero prodotti nell’arco di circa vent’anni 130 volumi da destinare alla biblioteca. Insomma, Malatesta voleva fare le cose in grande, e ci è riuscito meravigliosamente creando un’opera unica nel suo genere.

Da quando l’abbiamo visitata spesso mi dico “per fortuna che quel giorno pioveva”, altrimenti ci saremmo persi una meraviglia così per una giornata di mare!

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