Molti di noi hanno la propria “bucket list”: una lista di cose da fare almeno una volta nella vita, e tra queste nella mia lista c’è quella di imparare a fare la pasta all’uovo. Memore del monito della nonna “non sai neanche fare la pasta, chi vuoi che ti sposi?”, ho deciso che non è mai troppo tardi (per la pasta, almeno) e mi sono messa in gioco. Siccome mi piace fare le cose in grande, ho scelto un luogo incantevole ed un corso di cucina romagnola completo, con il quale avrei imparato a fare non solo la sfoglia, ma anche la piadina e i cassoni, guadagnando un sacco di punti agli occhi di mia nonna e dei presunti pretendenti alla mia mano. La sfida era accattivante: mangiare quello che sarei riuscita a preparare con le mie mani.
Sono partita da Rimini in bus con alcuni amici spinti da motivazioni diverse: chi, come me, attratto dell’esperienza della cooking class, chi era curioso di visitare la cantina nella patria del Sangiovese e degustare i vini locali, chi aveva sentito parlare della Collina dei Poeti per gli eventi che si svolgono tra i vigneti e gli uliveti.
Poco dopo Santarcangelo abbiamo raggiunto l’azienda agricola: gli edifici disposti attorno alla corte centrale e circondati dal verde e dalla tranquillità della collina. Proprio un luogo magico!
Barbara ci ha accompagnati per la visita in tenuta, ricca di storia e personaggi del passato, attraverso il viale dell’amore costeggiato da gelsi e ciliegi, fino in cima alla collina, dove si gode di un panorama superbo su Santarcangelo fino a scorgere il mare.
Dopo un caloroso brindisi di benvenuto nella cantina dell’azienda, siamo tutti pronti per il nostro corso di cucina romagnola: davanti alle nostre spianatoie con matterello alla mano, grembiule e la preziosa supervisione delle azdore. I nostri primi timidi tentativi vengono guidati da queste signore che ci mostrano gesti per loro consueti, in cui è leggibile l’amore nella preparazione del cibo per la famiglia, per gli amici o per gli ospiti inattesi. La concentrazione e l’impegno sono massimi, nessuno di noi vuole fare brutta figura! Impastando s’impara, credo, e il risultato finale non è niente male.
Ci raduniamo tutti intorno ad un lungo tavolo sul quale i frutti del corso di cucina si trasformano in un pranzo succulento. I nostri cassoncini, le nostre tagliatelle (grazie soprattutto ad un ragù semplicemente favoloso) e le nostre piadine, accompagnati da taglieri di salumi e formaggi diventano protagonisti. Non mancano le verdure grigliate, le patate al forno e la ciambella finale da intingere nel vino… e i commenti sull’esperienza appena vissuta, sulla soddisfazione di aver prodotto qualcosa di buono con le proprie mani e la volontà di non disperdere queste preziose tradizioni.
Nonna, sicuramente sarebbe piaciuto anche a te!